“Sguardi dal Mondo”
Mostra personale di Riccardo Acerbi
A cura di Ludovica Palmieri
Opening 15 marzo | ore 18.00
Il 15 marzo a Palazzo Velli inaugura la mostra fotografica “Sguardi dal mondo”, personale di Riccardo Acerbi a cura di Ludovica Palmieri.
La mostra, voluta e prodotta da Alberto de Marinis, mecenate e appassionato d’arte, visitabile fino al 23 marzo, dalle 10.00 alle 18.00, si compone di un nutrito corpus di fotografie e due installazioni video, che conducono i visitatori in un metaforico viaggio attraverso diversi Paesi particolarmente rappresentativi per l’artista.
Italia, Stati Uniti, Brasile, Inghilterra, Sud Africa, Paesi dell’Est, nella visione di Riccardo Acerbi, attore per professione e fotografo per passione, vengono raccontati attraverso una serie di immagini intime, a tratti silenziose, ove ciò che interessa all’artista è cogliere le situazioni, i momenti di vita e non la rappresentazione eclatante e rumorosa dei luoghi più iconici e conosciuti. L’approccio alla fotografia di Acerbi, autodidatta, da sempre in simbiosi con la macchina fotografica, è immersivo, immediato, spontaneo.
Dalle sue opere emerge in maniera forte quel senso di libertà derivante dal suo modo di intendere la vita che si manifesta in uno stile fotografico lontano dai dogmi, dalle convenzioni e dalle rigidità tecniche. Per lui, viaggiatore esperto, la macchina fotografica è un mezzo attraverso cui dare voce e immagine a ciò che vede e vive. Nelle sue opere la sostanza prevale sulla forma, l’urgenza creativa e la passione si impongono sulla perfezione tecnica. Per cui non importa se un’inquadratura non è perfetta o se l’immagine è leggermente sfocata, quello che conta è mescolarsi alla realtà, vivere e cogliere letteralmente l’hic et nunc. Obiettivo che l’artista raggiunge e amplifica rifiutando gli scatti multipli. Infatti, pur usando una reflex ogni opera è figlia di un solo scatto, come se la purezza del suo sguardo si andasse a imprimere, senza filtri, direttamente sulla carta fotografica. In un processo creativo che conferisce alle immagini quella genuina freschezza che si respira nella mostra. All’opposto, l’accuratissima modalità di stampa, genera un ossimoro, creando un corto circuito emozionale che rapisce lo spettatore. Nelle fotografie di Acerbi non c’è nulla di premeditato, tutto accade. Le sottili differenze che traspaiono nelle rappresentazioni dei diversi Paesi, nascono dunque da una libertà.